12 Mag Come scegliere il filtro dell’aria corretto
Scegliere il filtro dell’aria corretto non è solo una questione tecnica, ma un passo fondamentale per garantire aria pulita, efficienza energetica e lunga durata degli impianti. Con l’aggiornamento della normativa ISO 16890-3:2024, entrata in vigore ad agosto 2024, è ancora più importante sapere qual è il filtro dell’aria migliore in base alle reali esigenze filtranti di ogni impianto.
In questa guida analizzeremo le principali categorie disponibili sul mercato, i contesti d’uso ideali e le caratteristiche da valutare.

Le principali categorie di filtri: quale scegliere, quando e perché
Prefiltri
I prefiltri svolgono un ruolo chiave nella protezione dei filtri a valle, trattenendo le particelle più grossolane e prevenendo l’intasamento precoce. Sono fondamentali per aumentare la vita utile dell’intero sistema di filtrazione e per ridurre i costi di manutenzione.
Sono adatti per ambienti civili e industriali standard, in cui i livelli di polvere non sono eccessivamente elevati.
Lo sapevi che le celle filtranti CFP e CFO sono perfette per il primo stadio di filtrazione? Ne abbiamo parlato in questo articolo.


Filtri ad alta efficienza
I filtri ad alta efficienza, come quelli a tasca morbida o rigida, sono pensati per catturare particelle più fini (PM2,5 e PM1), contribuendo a migliorare la qualità dell’aria in modo significativo.
Sono indispensabili in aree urbane, settori industriali e tutti gli ambienti ad alta densità di inquinanti.
Per scegliere il filtro dell’aria corretto, si deve tenere conto anche della pressione differenziale generata, che può influire sui consumi energetici dell’impianto. Una soluzione ideale? I filtri ad alta efficienza PowerPleats.

Filtri assoluti (HEPA e ULPA)
Quando l’obiettivo è la purezza assoluta dell’aria – in contesti sensibili come ospedali o laboratori farmaceutici – i filtri HEPA e ULPA sono l’unica scelta possibile.
Questi filtri trattengono particelle minuscole, compresi batteri e virus, con un’efficienza superiore al 99,995%.
Scegliere il filtro dell’aria corretto, in questi ambienti, significa anche garantire una manutenzione rigorosa, ispezioni regolari e certificazioni periodiche per mantenere le prestazioni ai massimi livelli: per questo c’è Cointec che, grazie ai suoi 30 anni di esperienza, riesce a garantire bonifiche e sanificazioni periodiche di altissimo livello e di grande efficienza.
Filtri a carboni attivi
I filtri a carboni attivi sono progettati per assorbire gas, vapori chimici e odori che i filtri meccanici non riescono a trattenere.
Sono fondamentali in settori come la ristorazione industriale, i laboratori chimici e le industrie dove si lavorano sostanze volatili.
Nel processo di selezione, è importante considerare non solo la quantità di contaminanti presenti, ma anche l’umidità ambientale, che può ridurre l’efficacia dei carboni attivi.

Media filtranti
I media filtranti, forniti in rotoli o pannelli, offrono una grande flessibilità per adattarsi a diverse esigenze impiantistiche.
Pur essendo più economici, sono ideali per applicazioni non critiche dove occorre una prefiltrazione semplice e su misura. Si può ritenere una soluzione adatta sia a impianti civili che industriali che vogliono contenere i costi senza rinunciare a una protezione di base.
Sistemi di supporto
L’efficacia complessiva di un filtro dipende anche dagli accessori che ne assicurano una corretta installazione, come ad esempio telai, cassonetti e sistemi monoblocco.
Una struttura di supporto mal progettata, infatti, può causare bypass d’aria e compromettere l’intero sistema di filtrazione.
Filtri per la depolverizzazione
In contesti industriali come carpenterie, sabbiature e verniciature, la presenza di polveri grossolane e abrasive impone l’uso di filtri da depolverizzazione ad alta capacità.
Questi filtri sono progettati per resistere a carichi estremi e garantire la massima efficienza nella protezione di ambienti e macchinari.
Quali sono i criteri fondamentali per scegliere il filtro dell’aria corretto?
La scelta del filtro corretto dipende da diversi elementi chiave:
- Tipo di particolato da trattenere (grossolano, fine, gassoso)
- Contesto di applicazione (civile, industriale, sanitario)
- Linee guida della ISO 16890-3:2024
- Pressione differenziale accettabile
- Frequenza di sostituzione e manutenzione
Scegliere il filtro d’aria corretto non solo migliora la qualità dell’aria, ma contribuisce a ottimizzare l’efficienza energetica e a proteggere gli impianti nel lungo periodo.

Ricorda anche l’importanza della manutenzione e di tenerli puliti: inoltre, sapere quando cambiarli aiuta la tua salute e quella delle persone a te vicine. Non perdere tempo e fai la scelta giusta, ti spieghiamo tutto QUI.
Cos’è la normativa ISO 16890 e cosa cambia con la ISO 16890-3:2024?
La normativa ISO 16890 è il riferimento internazionale per la classificazione dei filtri in base alla capacità di rimuovere particelle fini come PM10, PM2,5 e PM1.
Con l’aggiornamento ISO 16890-3:2024, sono stati introdotti nuovi protocolli di prova che valutano:
- Stabilità meccanica nel tempo
- Efficienza reale durante il ciclo di vita
- Prestazioni in presenza di umidità e variazioni di carico
Questo significa che la selezione del sistema filtrante ora si basa su dati più affidabili, vicini al comportamento reale negli impianti.

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