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VERIFICHE IGIENICHE, BONIFICHE E SANIFICAZIONI DI IMPIANTI D’AERAZIONE

Respira meglio, respira sano con Cointec

Massima qualità dell’aria indoor in settori civili e industriali

Vuoi maggiori informazioni su bonifiche e sanificazioni di impianti d'aerazione oppure hai bisogno di una verifica della qualità dell’aria nella tua azienda?

Il degrado della qualità dell’aria indoor, che si respira quotidianamente quando si è al lavoro, è generalmente provocato dalla proliferazione all’interno degli impianti aeraulici di:

Microrganismi animali

(batteri e virus)

Microrganismi vegetali

(lieviti e muffe)

Particelle inquinanti

provenienti dall’esterno

Cointec lavora con successo da più di 20 anni nell’ambito delle sanificazioni, delle bonifiche, delle filtrazioni e delle verifiche igienico sanitarie. La nostra azienda nel tempo si è strutturata e attrezzata per fornire ai clienti servizi di qualità e in linea con gli standard internazionali.

I nostri tecnici, a garanzia della loro preparazione e professionalità, sono certificati ASCS (Air Systems Cleaning Specialist) e operano secondo le procedure NADCA, AIISA e le attuali normative di sicurezza. Ognuno di loro possiede quindi le competenze necessarie per poter garantire un intervento completo ed efficace.

Vuoi approfondire?

In questa pagina troverai tutte le informazioni che cerchi.

Tutto quello che c’è da sapere sulla qualità dell’aria interna

La I.A.Q. (Indoor Air Quality) si riferisce all’aria interna che si respira negli ambienti confinati quali uffici, ospedali, RSA, scuole, hotel, cinema, ristoranti e mezzi di trasporto (treni, aerei, navi, etc.).

 

I fattori che influenzano la qualità dell’aria interna sono:

 

 Progetto dell’edificio e la sua collocazione

 Qualità dell’aria esterna

 Temperatura e umidità relativa dell’aria di mandata

 Progetto e potenzialità dell’impianto d’aerazione

 Ventilazione e tasso di aria di rinnovo (strategie di controllo dell’impianto, prestazione della sezione filtrante)

 Ore di funzionamento dell’impianto d’aerazione

 Procedure di pulizia ordinaria dei locali (prodotti utilizzati)

 Finiture interne (muri, pavimenti, partizioni)

 Livello di occupazione o attività svolte 

 

 

In assenza di adeguata ventilazione, la qualità dell’aria interna tende ad alterarsi, come conseguenza della presenza e dell’accumulo di sostanze inquinanti che modificano la normale composizione o lo stato fisico stesso dell’aria, alterandone la salubrità.

Per migliorare la I.A.Q. consigliamo innanzitutto una corretta progettazione dell’impianto d’aerazione stesso, così che agisca sempre al 100% delle sue potenzialità. Inoltre è fondamentale utilizzare sistemi filtranti adeguati e ricorrere a una corretta manutenzione: un monitoraggio periodico e interventi preventivi per conservare le condizioni igienico sanitarie ideali sono infatti indispensabili per conservare la qualità dell’aria interna.

Quando gli impianti aeraulici si contaminano

Depositi di polvere e incrostazioni, prevalentemente composti da materiale organico, in una condizione microclimatica favorevole, possono costituire il terreno di coltura ideale per diverse specie micotiche, batteriche e microrganismi (acari).

La presenza di contaminanti all’interno dell’impianto d’aerazione genera quindi ovviamente una problematica igienico sanitaria, per non parlare dell’incremento dei costi, dovuti al malfunzionamento degli organi motrici del sistema, i quali, lavorando in maniera non consona rispetto a quanto progettato, aumentano i consumi energetici dell’impianto stesso. Infine va ricordato il rischio incendi: alcune di queste particelle inquinanti sono facilmente infiammabili.

Norme e Leggi: obblighi del datore di lavoro

La regolamentazione, in ambito di verifiche igienico sanitarie e bonifiche degli impianti aeraulici, è affidata a una serie di normative nazionali e regionali, che negli anni sono state emanate e sviluppate al fine di garantire la salvaguardia delle persone nei luoghi di lavoro. Di seguito riportiamo le principali a cui far riferimento.

1. Testo Unico D.L. 81/2008

All’interno del Testo Unico D.L. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (30 Aprile 2008), troviamo l’ALLEGATO IV – REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO. 

Ecco alcuni passaggi importanti sul tema dell’aerazione dei luoghi di lavoro chiusi:

 

1.9.1.1. Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente ottenuta preferenzialmente con aperture naturali e quando ciò non sia possibile, con impianti di areazione.

 

1.9.1.2. Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.

 

1.9.1.3. Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d’aria fastidiosa.

 

1.9.1.4. Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.

 

1.9.1.5. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente.

 

Per di più, è lo stesso articolo 63 del decreto sui Requisiti di salute e di sicurezza a ribadire quanto sopra, ovvero che i luoghi di lavoro debbano essere conformi ai requisiti indicati nell’ALLEGATO IV.

 

Chi ha il dovere di provvedere che ciò avvenga è, ai sensi del successivo articolo 64 comma 1, il datore di lavoro, poiché è colui il quale deve far sì che i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti, assicurandosi inoltre che:

 

  • gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
  • gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate.
 

Lo stesso datore di lavoro rischia pertanto di andare incontro a possibili provvedimenti sotto il profilo:

Sanzionatorio: secondo l’articolo 68 comma 1 lettera «b» del nuovo Testo Unico, il datore di lavoro o il dirigente responsabile che non provvede al rispetto degli articoli menzionati è punito con l’arresto da 3 a 6 mesi oppure con l’ammenda da € 2.000,00 a € 10.000,00»;

Civilistico: sono previste sanzioni legate alla possibile azione di risarcimento per danno biologico (ex Art. 2043 del codice civile) e per danno morale (ex Art. 2059 del codice civile), anche in considerazione di quanto disposto dall’Art. 2087 del codice civile;

Penalistico: sono previste sanzioni derivanti dall’integrazione di alcune fattispecie di reato colposo, come ad esempio quella prevista dall’Art. 452 del codice penale (Delitti colposi contro la salute pubblica), dall’Art. 590 del codice penale (Lesioni personali colpose) e dall’Art. 589 del codice penale (Omicidio colposo).

2. Linee Guida per gli interventi di manutenzione sugli impianti di climatizzazione

 

La Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, con il provvedimento 5 ottobre 2006, ha approvato le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione“.

 

Tale documento è stato elaborato dalla commissione “indoor” del Ministero della Salute e successivamente aggiornato da un apposito gruppo interministeriale. Esso fa espresso riferimento alla norma VDI 6022, che disciplina i requisiti igienici per gli impianti HVAC.

 

Le Linee Guida, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale Nr.256 del 3 Novembre 2006, contengono indicazioni, sulla scelta del tipo di intervento e sulla relativa frequenza, sulla formazione del personale e sui requisiti igienici da osservare.

3. Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 7 febbraio 2013

 

In questa seduta, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ha sancito l’accordo recante “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.

 

Tale documento è nato con lo scopo di fornire al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato dalle leggi regionali, dalle linee guida nazionali e dalle normative tecniche prodotte su questo tema.

 

Nel dettaglio si definiscono:

  • La periodicità degli interventi di manutenzione, comprese le ispezioni igieniche sui sistemi di condizionamento dell’aria;
  • I criteri di controllo e i parametri per definire un impianto «pulito» con esplicito riferimento alle procedure NADCA ACR 2006;
  • I parametri limite di carica batterica totale nell’acqua delle sezioni di umidificazione;
  • Le qualifiche e la formazione del personale.

4. Legge Regionale della Regione Lombardia N. 33 del 30 dicembre 2009

 

A fine Dicembre 2009 dalla Regione Lombardia è stato promulgato il Nuovo Testo Unico delle Leggi Regionali in materia di Pubblica Sanità.

 

L’articolo 59 ha sostituito integralmente il precedente articolo 2 della Legge regionale n. 38/2008 e indica che le strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private accreditate, hanno l’obbligo di compiere, in modo continuativo e in relazione agli esiti riscontrati, le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione degli impianti di produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria, degli impianti di condizionamento dell’aria e degli impianti di idroterapia non termale e aerosolterapia.

 

Le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione di cui sopra, che sono da effettuare con cadenza minima annuale e in caso di provata contaminazione o di malattia nei pazienti, sono indicate con decreto della direzione generale competente in materia di sanità.

 

Tali operazioni sono certificate dalle ASL, registrate e controfirmate dal responsabile della struttura o da un suo delegato.

Bonifiche e sanificazioni: i punti fondamentali da ricordare

1 Occorre verificare le condizioni igienico sanitarie con una frequenza che può variare a seconda della tipologia dell’impianto d’aerazione ed effettuare se necessario una bonifica;

2 Occorre che qualsiasi intervento di verifica o bonifica sia eseguito da personale qualificato e specializzato in grado di certificare ogni lavoro;

3 Occorre rilasciare un libretto aeraulico per ogni impianto e compilare con frequenza mensile i verbali di ispezione.  I parametri di riferimento per la definizione di «impianto pulito» vengono stabiliti secondo gli standard NADCA.

Metodo Cointec

Come pulire un impianto in modo completo

Il successo dei nostri interventi è frutto di tanta esperienza sul campo e di una profonda ricerca. Negli anni abbiamo messo a punto un metodo che è risultato soddisfacente non solo per noi, ma anche e soprattutto per i nostri clienti.

Le fasi dei nostri interventi si dividono come segue:

 

Monitoraggio Preliminare

    • Acquisizione dati
    • Video Ispezione
    • Analisi di Laboratorio

 Relazione tecnica
 Pianificazione e Progettazione degli Interventi
 Esecuzione dell’Intervento
 Monitoraggio Finale

    • Video Ispezione
    • Analisi di Laboratorio

 Relazione Tecnica Finale
 Controlli periodici


Vediamo ora più nel dettaglio alcuni momenti chiave dell’operazione di pulizia di un impianto d’aerazione.

Acquisizione dati e indagine conoscitiva

Prima di procedere con qualsiasi tipo di attività sull’impianto aeraulico, sia che si tratti di una prima indagine visiva che di un lavoro effettivo di bonifica, ci sono una serie di informazioni e parametri che sarebbe bene conoscere.

 

Di norma, bisognerebbe conoscere: 

    • Età dell’impianto
    • Eventuali monitoraggi/bonifiche già effettuati
    • Nr. delle U.T.A. con caratteristiche tecniche e il loro posizionamento nello stabile
    • Eventuali tracce di ruggine all’interno dell’U.T.A.
    • Ricircolo dell’aria (ripresa)
    • Nr. di livelli o piani serviti dall’U.T.A.
    • Metri di canale (possibilmente accompagnati da un disegno in scala)
    • Nr. di bocchette, batterie di post riscaldamento, serrande tagliafuoco, etc.
    • Eventuale coibentazione delle condotte o se sono in muratura
    • L’altezza dal terreno alla quale si trovano le condotte
    • Posizionamento dei canali e accessibilità degli stessi (controsoffitto)
    • Disponibilità di orari per lo svolgimento delle varie attività.

Analisi dell’impianto aeraulico

L’analisi per poter valutare le condizioni igienico sanitarie di un impianto aeraulico è essenzialmente divisa in cinque tipi:

 

1. Strutturale: finalizzata a conoscere gli apparati che lo compongono, l’ubicazione, gli impedimenti, la tipologia di ambienti e le attività che si svolgono nei locali serviti. Questa prima fase è puramente ricognitiva e non può dar luogo ad alcuna azione correttiva;

 

2. Funzionalità tecnica: si presta attenzione all’individuazione di anomalie, allo stato dei sistemi filtranti, alla verifica dei parametri microclimatici, alla misurazione delle portate d’aria reali e alla valutazione del rapporto e dell’efficienza di miscelazione tra aria ricircolata e aria esterna. Questa fase si attiene più a una dimensione tecnico-impiantistica e deve essere svolta in collaborazione con chi si occupa della normale manutenzione termo-idraulica degli impianti. Se durante questa fase sono registrati dati anomali o contrastanti con quelli definiti dal progetto dell’impianto, diventa necessario mettere in atto tutte le azioni correttive dovute;

 

3. Visiva delle superfici interne: tutti gli apparati che costituiscono gli impianti (U.T.A., prese d’aria, griglie di espulsione, batterie di scambio termico, umidificatori, separatori di gocce e vasche di raccolta acqua di condensa) vengono controllati con l’utilizzo di idonee telecamere, fotocamere e robot video ispettori. Se durante questa fase sono evidenziati depositi visivamente rilevabili, bisogna procedere con le opportune operazioni di bonifica; se invece non si verifica tale condizione, bisogna procedere con la successiva fase;

 

4. Quantitativa delle particelle totali presenti: svolta all’interno degli impianti secondo il metodo della determinazione su unità di superfice, si utilizza un apposito campionatore in grado di determinare la quantità di particolato depositato.

 

5. Quantitativa degli agenti microbiologici presenti: svolta all’interno degli impianti secondo il metodo della determinazione su unità di superfice, il prelievo viene effettuato impiegando un tampone su una superficie complessiva di 100 cm². Se durante queste fasi si evidenzia il superamento dei limiti, bisogna procedere con le opportune operazioni di bonifica e sanificazione dell’impianto.

Intervento di bonifica e sanificazione

Una volta che si stabilisce di intervenire in accordo con il cliente, occorre pianificare e definire le aree di interesse, le tempistiche e le attrezzature necessarie. L’esecuzione dell’intervento di bonifica e sanificazione si svolge poi secondo il programma su tutti gli apparati.

 

U.T.A. (Unità di Trattamento dell’Aria)

    • Pulizia per asportazione meccanica all’interno della U.T.A.
    • Pulizia di tutti gli elementi della U.T.A. con prodotti adeguati a seconda delle necessità e ripristino delle parti logore
    • Sanificazione con disinfettanti mediante nebulizzazione a secco

 

 Canali di Mandata e Ripresa

    • Rimozione meccanica delle polveri con sistemi robotizzati e pneumatici dotati di specifiche spazzole. La captazione delle polveri rimosse e sollevate avviene con aspiratore collegato alla sezione di canalizzazione su cui si opera
    • Sanificazione con disinfettanti mediante nebulizzazione a secco

 

 Apparati accessori

    • Pulizia per asportazione meccanica delle superfici degli apparati
    • Rimozione ruggine e calcare dove necessario e ripristino con specifici prodotti
    • Pulizia di tutti gli apparati con prodotti adeguati a seconda delle necessità
    • Sanificazione con disinfettati mediante nebulizzazione a secco

Monitoraggio finale

Al termine delle attività di bonifica e sanificazione si procede alla valutazione oggettiva del lavoro svolto attraverso:

 

Video ispezione

 

Analisi di laboratorio

Relazione Tecnica Finale

Al termine di ogni attività viene rilasciata una relazione tecnica accurata nella quale sono descritte tutte le operazioni che si sono rese necessarie. Il documento è correlato dai certificati delle analisi di laboratorio effettuate sui vari apparati dell’impianto, allo scopo di documentare la buona riuscita dell’intervento.

Perché scegliere Cointec

Lavoriamo da anni nella sanificazione aeraulica degli ambienti di lavoro. Questo ci ha permesso di acquisire un’importante esperienza e una conoscenza tecnica tali da poter intervenire efficacemente sulle problematiche più specifiche.

settori IN CUI possiamo intervenire:

SETTORE_OSPEDALI
Ospedali, cliniche
e ambulatori
SETTORE_TRASPORTI
Mezzi di trasporto
(navi e treni)
SETTORE_RSA
RSA, case di cura
e di riposo
SETTORE_SCUOLE
Scuole e centri
per l’infanzia
SETTORE_LOCALI
Locali e ambienti aperti a un grande afflusso di pubblico
(uffici, piscine, palestre, cinema, centri commerciali)
SETTORE_STABILIMENTI
Stabilimenti
industriali

I nostri interventi

Perché chiamarci? Dai un’occhiata ai nostri interventi: disinfezioni, bonifiche, sanificazioni di condotte aerauliche, di Unità di Trattamento dell’Aria e molto altro. Per un impianto sempre pulito e aria più salubre, contattaci subito qui!

Serve Assistenza?

Se vuoi maggiori informazioni su bonifiche e sanificazioni di impianti d’aerazione oppure hai bisogno di una verifica della qualità dell’aria nella tua azienda, chiamaci ora allo 039 6902682 oppure compila il Form qui sotto. Tutti i campi sono obbligatori.

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